lunedì 4 dicembre 2023

 

CAMMALIGHT MAGNETICA

 

Come ho già avuto modo di scrivere anche la forza magnetica si presta ad essere convertita in energia cinetica e, di conseguenza, in energia elettrica trovando il giusto meccanismo che produca costantemente una forza di spinta o di attrazione evitando che i campi magnetici entrino in equilibrio.

Sul campo magnetico sappiamo che la forza necessaria a spostare lateralmente due magneti, in contrapposizione, quindi che si respingono, è minore rispetto alla forza necessaria ad avvicinarli e, di conseguenza, ad aumentarne la forza di repulsione.

Questa caratteristica ci consente di ottenere una spinta residua, utilizzabile ai nostri scopi, tra la forza necessaria a muovere lateralmente due magneti per contrapporli e innescare la loro repulsione e la quantità di forza che tale repulsione genera.

Altra caratteristica importantissima di cui occorre tenere conto e la rapidità del decadimento della spinta/attrazione tra due magneti all’ aumentare/diminuire della loro distanza.

La cammalight magnetica ha quindi due funzioni: porre frontalmente due magnetiti in fase di respingimento quanto più vicini possibili tra di loro e mantenere costante la fase di repulsione tra una o più coppie di magneti.

A seguire il disegno, molto schematico, del meccanismo che consente di portare in contrapposizione due magneti.

 



 

 

Il meccanismo sopra schematizzato consente di sfruttare esclusivamente energia meccanica, e consente uno spostamento laterale dei due magneti molto rapido in quanto ogni parte del meccanismo è deputato ad effettuare solo metà del percorso necessario a portare in posizione di contrapposizione i due magneti.

Poniamo 36 di questi meccanismi in un supporto circolare di 2250 mm di diametro (7065 mm di circonferenza), che chiamiamo unità base, disposti frontalmente, e, quindi, alla massima spinta.

Dovendo tener conto, come detto, che la forza di repulsione/attrazione decade rapidamente con la distanza tra i magneti e per poter sviluppare una buona potenza di spinta il nostro generatore sarà composto da 100 unità base.

Questo significa che ad ogni 1,9625 mm di percorso della cammalight magnetica avremo sempre 36 meccanismi di spinta alla massima potenza.

Se prendessimo in considerazione solo la spinta di queste 36 coppie di magneti e ipotizzando che, con un calcolo altamente per difetto, potremmo disporre solo di 1/2 della loro forza di spinta è facile calcolare che questo meccanismo ci darebbe oltre 30’000 kg di spinta per ogni 1,9625 mm di percorso delle unità di base utilizzando magneti da 1’000 kg di spinta/attrazione.

Inoltre, per evitare interferenze indesiderate tra i magneti, occorre inserirli in un guscio di mu-metal che lasci libera solo la faccia utilizzata per la contrapposizione anche per aumentare l’ efficienza del “momento” di repulsione.

La potenza del dispositivo si può aumentare allungando il magnete fino alla tenuta strutturale dei bracci porta magneti, quindi, unica condizione a questo fattore di moltiplicazione è che i supporti dei magneti siano abbastanza rigidi da sostenere la spinta radiale delle coppie di magneti.

Sembra quasi superfluo sottolineare che esistono tutta una serie di posizioni intermedie, sempre in fase di spinta, che dovranno essere considerate nel computo finale della potenza ottenibile da questo dispositivo.

Rispetto alla cammalight tradizionale questo meccanismo è molto più semplice ed agevole da costruire e da manutenere e si presta anche alla realizzazione di impianti di bassa potenza.

Non intendo tediare quanti hanno sempre compreso le mie parole ma voglio sottolineare, ancora una volta, che né la cammalight né questo meccanismo rappresentano il moto perpetuo che, ribadisco, non si può realizzare.

Infatti non si può convertire tutta la forza di attrazione/repulsione dei magneti ma solo una parte in relazione alla efficienza del meccanismo.